Forse ti hanno detto che senza osso non è possibile fare un impianto, ma non è così! Anzi, per meglio dire, è così ma possiamo trovare delle soluzioni:
- Possiamo mettere gli impianti dove c’è osso e riabilitare anche le zone dove non c’è.
- Possiamo rigenerare l’osso mancante ormai in maniera sicura e con tecniche che hanno un ampio supporto scientifico.
Ma come funziona la ricostruzione dell’osso dentale? In cosa consiste? Quali sono i tempi? È rischiosa o dolorosa? Rispondiamo a tutte queste domande nel nuovo articolo.
Rigenerazione ossea: come funziona
Parlare di rigenerazione ossea è come parlare di un grande insieme dove all’interno ci sono tante tecniche tutte con lo stesso obiettivo: farti riavere l’osso perso.
L’osso che guadagneremo servirà per poter eseguire degli impianti. Gli impianti a loro volta sosterranno dei denti fissi. Insomma oggi puoi tornare a mangiare e sorridere con denti fissi anche in situazioni che una volta ti avrebbero costretto a usare protesi mobili o a restare senza denti.
Partiamo da un concetto semplice semplice. Di recente una paziente ci ha detto: “Mi sono spaventata perché il dottore mi ha detto che l’osso si è riassorbito e io pensavo che l’osso invece fosse fisso e fermo nel tempo”.
No ci dispiace ma non è così, l’osso nel tempo può riassorbirsi. Anzi è normale che si riassorba dopo l’estrazione di un dente. In aggiunta se quel dente ha avuto magari delle precedenti infezioni, come succede spesso se si arriva a toglierlo, l’infezione stessa potrebbe aver già “mangiato” parecchio osso complicando la situazione.
Per questo a volte, per poter avere il volume di osso sufficiente per poter mettere i denti, è necessario ricostruirlo. La scelta della tecnica dipende da:
- situazione della perdita di osso
- zona della bocca dove si deve rigenerare
- tipo di rigenerazione che ci serve (l’osso potrebbe essere stato perso verticalmente, orizzontalmente, o entrambe le cose)
- scelte del clinico concordate con il paziente.
Come dicevamo prima potremmo non avere l’osso sufficiente in spessore oppure l’osso potrebbe essere insufficiente in altezza. Quest’ultimo caso capita spesso perché nella mandibola, l’osso della bocca che sta sotto, corre un nervo e, come puoi intuire, mettere l’impianto nel nervo non è una buona cosa. Nel mascellare, l’osso della bocca sopra, invece abbiamo due cavità che sono i seni mascellari, quelli che ci possono far male quando abbiamo la sinusite, e lì troviamo aria e non osso.
La rigenerazione come abbiamo detto comprende tecniche diverse ma possiamo dire che in tutti i casi dobbiamo inserire dell’osso per permettere al tuo sangue di far arrivare delle cellule non ancora differenziate (hai presente le cellule staminali? ecco simili) che poi arrivate in quella zona si differenziano in cellule che producono osso. Si innescano una serie di meccanismi che alla fine faranno crescere il tuo osso dove prima non c’era.
L’osso che andiamo a inserire può essere prelevato dalla tua stessa bocca, essere di origine animale o essere prelevato da cadavere (opzione che per vari motivi noi in Clinica Pellegrini non utilizziamo).
Spesso si mescola l’osso del paziente con l’osso di animale. Ovviamente l’osso non tuo viene ripulito da tutto per non creare reazioni avverse. Insomma rimane solo una parte calcificata che serve da impalcatura per permettere al tuo osso di arrampicarsi sopra.
Lo scopo del chirurgo orale è quello di creare la situazione idonea per permettere al tuo corpo di creare osso. La natura ha un potenziale enorme!
Tutti possono sottoporsi all’intervento di ricostruzione dell’osso dentale?
Immagino ti starai ponendo questa domanda perché tu stesso sei un po’ in là con gli anni o perché stai pensando a quello zio o a quella nonna con la dentiera che traballa e ti chiedi se anche loro potrebbero riavere i denti fissi. Insomma immaginiamo che ti stai chiedendo se l’età è un limite a questa soluzione?
Noi in Clinica Pellegrini eseguiamo numerosi interventi di rigenerazione ogni anno. Se ne occupa personalmente il dott. Jacopo Pellegrini che possiede il master in implantologia e che si dedica principalmente all’ambito chirurgico sia nel lavoro quotidiano sia nell’aggiornamento scientifico.
Ti facciamo noi una domanda: secondo te i pazienti che devono sottoporsi a interventi di questo tipo sono per lo più i giovani o le persone più adulte? Ecco immagino che tu ti sia risposto da solo. Per cui l’età non è una controindicazione!
Diciamo che, come per gli impianti, gli aspetti che ci impediscono di fare o meno un intervento di rigenerazione ossea sono poche. Chiaramente non è fattibile in situazioni di salute molto compromesse e alcuni farmaci che si danno ai pazienti per alcune terapie oncologiche creano problemi con la guarigione dell’osso.
Rigenerazione ossea dentale: i tempi
Quando parliamo di tempi i pazienti intendono sempre due cose:
- quanto tempo devo stare alla poltrona?
- quanto tempo servirà prima di avere i denti?
Partiamo dalla durata dell’intervento. Spesso per esperienza i pazienti credono che ci vogliano ore e ore per un intervento e che alla fine usciranno stanchi morti dallo studio. Ecco prospettive così tragiche sono del tutto da cancellare.
La durata dipende dal tipo di intervento. Nei tempi bisogna anche considerare che c’è tutta una parte di preparazione sterile della stanza che non si ha in altre prestazioni dal dentista. Inoltre è consigliabile fare questi interventi in sedazione per poter vivere più serenamente la cosa e calmare quel po’ di ansia che viene sempre. Difficilmente l’intervento, con tutta la preparazione, dura più di un’ora, un’ora e trenta minuti, nel nostro studio. Anche quando ci siamo trovati ad eseguire interventi molto estesi due ore sono state sufficienti. Quindi in linea generale possiamo dire che sono interventi che non necessitano troppe ore per essere eseguiti. Sarebbero troppo stancanti per un paziente. Anche per questo è consigliabile siano fatti da professionisti esperti nella materia che ne eseguono molti ogni mese.
Anche per i tempi di guarigione incide il tipo di intervento che è stato necessario fare, se si è potuto inserire gli impianti nello stesso intervento e se si devono fare dopo. Insomma bisogna vedere caso per caso con il clinico. Di sicuro prima di riavere i denti dobbiamo aspettarci tempistiche di mesi, minimo 6 mesi, perché dobbiamo permettere all’organismo di guarire correttamente.
La rigenerazione ossea dentale è dolorosa?
La prima risposta istintiva che ci viene è: no. Ora però per essere corretti nella spiegazione dobbiamo specificare la cosa. Durante l’intervento non si sente nulla e nulla si deve sentire.
Gli anestetici oggi a disposizione permettono una situazione di assenza di dolore ottimale. Nel dopo intervento saranno necessari dei farmaci antidolorifici che però, come mostra spesso la letteratura scientifica, servono più all’inizio.
In questi 15 anni di attività noi di Clinica Pellegrini chiamiamo sempre i pazienti il giorno dopo l’intervento per sapere come procede. Abbiamo visto che la maggior parte dei pazienti smette di prendere l’antidolorifico dal giorno dopo. Come in tutte le cose ci sono quelli che lo prendono per qualche giorno in più e quelli che non ne prendono nemmeno uno! In ogni caso il fastidio è tranquillamente controllabile.
Una delle componenti che interviene nella percezione del fastidio è anche l’ansia che si può avere. Per questo esistono tecniche di sedazione che permettono di affrontare gli interventi anche ai pazienti più preoccupati.
Ci sono controindicazioni o rischi?
Una delle preoccupazioni maggiori dei pazienti è che si possa avere rigetto. Rigetto in medicina è un termine ben specifico che riguarda i trapianti e non queste procedure, per cui assolutamente non si può avere alcuna forma di rigetto!
Come tutti gli interventi esistono delle percentuali di successo. Ormai abbiamo tantissimi studi a sostegno delle varie tecniche chirurgiche che mostrano come siano valide e come si possano avere ottimi risultati. Di sicuro il 100% di successo non si ha mai e mai può essere promesso a nessuno.
In base alla sede dove viene eseguito l’intervento esistono dei rischi, per esempio per la vicinanza di qualche nervo. È necessario avere a disposizione delle radiografie tridimensionali per permettere l’analisi corretta della sede da rigenerare e dell’eventuale sede di prelievo dell’osso. Si deve anche guardare lo stato di salute del seno mascellare, se interessato.
La radiografia digitale tridimensionale oggi permette di eseguire queste cose e di poter anche ottenere, per esempio, delle griglie in titanio, che servono a contenere l’osso nella sede, create appositamente per la tua anatomia!
Capisci bene quindi, ancora una volta, quanto sia importante affidarsi a una persona esperta nell’esecuzione di questi interventi sia per formazione sia perché esegue con una certa frequenza interventi di questo tipo.