Apparecchio ai denti: speranza e timore di tanti genitori che si chiedono se sia opportuno utilizzarlo per i propri figli, ma anche di tanti adulti che desiderano correggere un sorriso non proprio perfetto. I dubbi e le domande attorno all’apparecchio ortodontico sono molti: quando e per chi può essere utile o necessario? A quanti anni è meglio metterlo? Per quanto tempo va tenuto? Esistono apparecchi poco visibili e poco impattanti esteticamente?
Con questo articolo la risposta Clinica a tutte queste domande!
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ToggleServe davvero a tutti l’apparecchio?
La prima domanda che ci viene spesso fatta è quando e per chi è davvero necessario l’apparecchio. Con il crescere dei figli si affaccia all’orizzonte lo spettro dell’apparecchio: “Ai miei tempi non si usava e sono cresciuto comunque” ci dicono alcuni pazienti più in avanti con gli anni. Hanno ragione!
I trattamenti con gli apparecchi ortodontici, infatti, non sono terapie mediche salva vita, ma servono a migliorarne la qualità. Una volta per andare al mare abbassavamo i finestrini dell’auto e soffocavamo durante le code, oggi tutti siamo abituati a vivere meglio. Allo stesso modo l’apparecchio ci permette di avere benefici sia dal punto di vista funzionale che estetico.
È intuitivo per tutti come una bocca ben sviluppata, in cui i denti vanno a combaciare bene, permetta di masticare meglio. Oltre al fattore della funzione della bocca c’è anche l’aspetto estetico e, come ben sappiamo, presentarsi con un bel sorriso è una carta importante nelle relazioni di tutti i giorni.
Apparecchio denti: a quanti anni è meglio metterlo?
Non esiste un’età uguale per tutti per mettere l’apparecchio ai denti, il tipo di terapia, infatti, dipende dalle problematiche.
È consigliabile fare una valutazione ortodontica già a 6 anni, quando iniziano a spuntare i primi denti permanenti, per vedere se ci sono problematiche che necessitano un trattamento precoce. Alcune terapie chiamate “intercettive” necessitano di essere effettuate con il bambino in dentizione mista, cioè con denti da latte e permanenti. Altre terapie invece sfruttano il picco di crescita puberale, quando i nostri figli diventano ragazzini. Entrambi i trattamenti permettono di modificare non solo la posizione dei denti ma di “guidare” la crescita ossea.
E raddrizzare i denti a 30 o 40 anni? Se ti stai chiedendo se è possibile portare l’apparecchio anche da adulti la risposta è affermativa, ma in quel caso il trattamento comporterà solo movimenti dei denti e non dello scheletro ormai formato, se non in casi particolari o con terapie chirurgiche.
Cos’è una “terapia intercettiva”?
L’ortodonzia intercettiva serve a individuare e correggere le problematiche di chiusura dei denti fin dalla più tenera età e a risolvere i problemi per lo più scheletrici in tempi brevi con apparecchi anche poco ingombranti. La correzione della problematica con questo tipo di trattamento accompagna i nostri piccoli pazienti durante la crescita facilitando una corretta eruzione dei denti definitivi.
Questo tipo di terapia aiuta anche ad eliminare le possibili abitudini viziate, come il succhiamento del dito, il mordicchiamento del labbro e la deglutizione atipica. Se la malocclusione e/o le abitudini viziate persistono la situazione può evolvere e aggravarsi nel tempo.
Se faccio una terapia intercettiva non serve più l’apparecchio fisso?
Quando finisce la permuta dei denti, rivalutiamo ogni paziente per una possibile seconda fase di trattamento con l’apparecchio fisso. Il trattamento intercettivo non esclude un secondo trattamento con l’apparecchio fisso che spesso diventa però un trattamento semplice, breve e per lo più estetico perché è già stata corretta la malocclusione e facilitata la crescita dei denti definitivi.
Quanto tempo ci vuole per raddrizzare i denti?
Non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda perché le situazioni sono molteplici.
Il trattamento ortodontico intercettivo dura circa un anno a cui può seguire un trattamento di allineamento dei denti a permuta terminata.
Per quanto riguarda gli altri trattamenti i tempi possono essere più lunghi, in base anche alla gravità della situazione e all’età del paziente.
Il concetto alla base dell’ortodonzia è sempre quello di applicare piccole forze per lunghi periodi. Dobbiamo pensare che ogni volta in cui spostiamo anche un solo dentino l’osso si deve riassorbire correttamente nel lato dello spostamento e riformare nel lato da cui il dente viene allontanato.
Esiste la possibilità di utilizzare apparecchi trasparenti?
Oggi molti pazienti ci chiedono informazioni riguardo gli allineatori trasparenti.
La possibilità di eseguire una terapia con delle mascherine che si notano molto meno rispetto ai trattamenti tradizionali è una richiesta che riceviamo soprattutto da parte di ragazzi e adulti che vorrebbero migliorare il loro sorriso senza “disturbare” troppo la loro vita sociale quotidiana.
Gli allineatori trasparenti hanno avuto uno sviluppo ampio in questi anni e un aumento del loro utilizzo. Noi di Clinica Pellegrini siamo fieri di poter offrire anche questo servizio ai nostri pazienti.
È importante però sapere che le mascherine trasparenti, essendo removibili, necessitano della collaborazione del paziente. Se non vengono utilizzate almeno 20 ore al giorno (in pratica, possiamo dire che vanno tolte solo per mangiare!), il trattamento potrebbe allungarsi troppo o proprio non avere successo.
La possibilità di utilizzare questa metodica rispetto ad altre deve essere sempre valutata da un professionista che saprà consigliare il trattamento più idoneo in ogni singolo caso. È giusto ricordare che esistono anche altre tipologie di apparecchio che non impattano molto dal punto di vista estetico come gli apparecchi fissi con attacchi in ceramica (placchette bianche sui denti e non metalliche) oppure trattamenti che avvengono sul lato interno della bocca.
Perché in Clinica Pellegrini collabora una logopedista?
Deglutiamo quasi 2000 volte al giorno con una forza di un chilogrammo contro il palato. Se la lingua non compie correttamente i suoi movimenti, come possono non esserci ripercussioni sulla crescita delle ossa della bocca o dei denti?
La possibilità di intercettare presto alcune abitudini sbagliate e di poter intervenire con una terapia miofunzionale permette una corretta crescita del terzo inferiore del volto. Il trattamento è finalizzato alla ri-educazione di una o più funzioni orali, ovvero suzione, deglutizione, masticazione, respirazione, fonazione, mimica e gusto. Tramite una serie di semplici esercizi da ripetere quotidianamente a casa, si cerca di ripristinare l’equilibrio dei muscoli orali e facciali.