Gentili pazienti,

mi sento in dovere di scrivervi in prima persona riguardo un argomento di carattere scientifico che con una certa regolarità viene proposto in qualche trasmissione televisiva o in qualche rivista non del settore: le otturazioni in amalgama d’argento (quelle grigie, in “piombo” come si diceva una volta, per intenderci). Per questo vi chiedo due minuti del vostro tempo per leggere questo post.

Mi riferisco in particolar modo ad un servizio della trasmissione “Le Iene” che a dicembre ha sollevato nuovamente la questione.

Mi sento, come scrivevo, in dovere di darvi alcuni chiarimenti perché vorrei mettere a vostra disposizione le conoscenze che noi oggi abbiamo e le scelte che da clinico sono portato a fare.

L’amalgama è da tempo un materiale molto contestato in quanto contiene, anche nelle formulazioni più recenti, mercurio, elemento chimico di cui si sa da tempo la neurotossicità.

In letteratura si sono eseguiti molti studi in merito e fino ad oggi nessuno ha mai dimostrato la tossicità delle otturazioni in amalgama e per questo attualmente non esiste alcuna norma che ne vieti l’utilizzo ma solo alcune limitazioni su donne in gravidanza o allattamento, bambini sotto i 6 anni e pazienti con patologie renali gravi.

I momenti in cui si hanno le maggiori emissioni di mercurio sono in fase di esecuzione o di rimozione dell’otturazione.

Nella mia professione ho il dovere di eseguire ciò che la scienza oggi ci dice e di tutelare su quelle basi di conoscenza la salute dei miei pazienti. Ho anche il dovere, come odontoiatra e anche come uomo, di pormi dei dubbi e di cercare le risposte che però non devono in alcun modo essere influenzate da sentimenti personali o visioni personali che non hanno nulla a che fare con dimostrazioni scientifiche.

Per questo in studio, sin dal primo giorno, abbiamo deciso di non eseguire mai su nessuno otturazioni in amalgama, materiale da noi completamente bandito, e di eseguire le rimozioni necessarie secondo le norme di legge, con la presenza di un filtro raccoglitore di amalgama nella pompa di aspirazione e lo smaltimento apposito del materiale con una ditta che si occupa dei rifiuti speciali.

Quando un paziente mi chiede un parere sulle sue otturazioni “grigie” riceve da me le risposte su quanto oggi è dato sapere e i dubbi che ancora ci sono ma non riceverà mai l’indicazione alla rimozione perché nulla oggi di scientifico mi porta a dover consigliare ciò.

Alcuni colleghi lo fanno e aggiungono anche l’assunzione di farmaci omeopatici (farmaci che in America devono riportare sulla confezione la scritta che non è mai stata provato che facciano del bene) in base a protocolli che di scientifico non hanno nulla. La linea tra eccesso di zelo e truffa a vantaggio delle proprie tasche è molto sottile.

I casi proposti nel servizio de “Le Iene” in cui alla rimozione delle otturazioni si avevano benefici sia di sintomatologia sia riscontrabili strumentalmente su pazienti con Sclerosi Multipla sono molto interessanti ed andrebbero studiati più a fondo, andrebbe compreso perché su di loro le otturazioni in amalgama hanno avuto questo effetto e perché su milioni di persone no. Il bello della scienza è proprio la possibilità di avere un metodo che nei secoli si è dimostrato valido e che non preclude mai la possibilità di nuove conoscenze, ma anzi dovrebbe incentivarle. Per cui anch’io come voi desidero che siano eseguiti studi ulteriori perché nulla di più bello esiste che poter aiutare persone con patologie anche gravi, il bello della medicina è proprio questo.

La posizione di ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) e del governo italiano a difesa della amalgama in Commissione Ambiente del Parlamento Europeo che vorrebbe eliminare tutto ciò che contiene mercurio, amalgama compresa, non ha per nulla il mio appoggio. Trovo sia una posizione volta a tutelare i dentisti più anziani che sono i maggiori utilizzatori di amalgama e le strutture pubbliche dove ancora viene usata per il suo basso costo in rapporto alle otturazioni in composito.

In un mondo dove le tecniche adesive ci permettono risultati sempre migliori con compositi e ceramiche, dove un farmaco per l’Alzheimer ha stimolato le cellule staminali nella polpa dentale dei topi a rigenerare la dentina, uno dei tessuti del dente, un piccolo viaggio in quello che potrebbe essere il futuro,  trovo che l’Italia stia sostenendo una posizione anacronistica.

Un bravo collega dice sempre ai pazienti che gli chiedono del mercurio nelle otturazioni in amalgama di non mangiare più pesce perché è la fonte principale di mercurio. Ha ragione ma trovo che sia un atteggiamento troppo volto a sminuire dubbi legittimi che però non devono generare sentenze affrettate o terapie non legittimate da studi validi.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro in un discorso complesso.

Colgo l’occasione per porre a tutti voi cordiali saluti.

 

Jacopo Pellegrini

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